Mostra Tiziana Bertacci a Pieve - Punti di Vista

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Mostra Tiziana Bertacci a Pieve

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TIZIANA BERTACCI
DI TERRA E AMORE


Le magie, le emozioni, le sensazioni che la fotografia è in grado di comunicare sono infinite, come infiniti sono i linguaggi che l’uomo è in grado di adottare per esprimere quelle sensazioni ed emozioni che costellano ogni istante dell’esistenza, che permeano ogni anfratto della coscienza.
“Di Terra e Amore”, il nuovo lavoro che Tiziana Bertacci presenta al MAGI di Pieve di Cento ne è la cartina di tornasole.
Fotografie e sculture, due modalità espressive, due diverse lingue alla ricerca di un dialogo tra la “dimensione della spiritualità e della concretezza”.
Una fuga verso l’inintelligibile o ciò di cui si ha una parzialissima conoscenza, un aggrapparsi al “familiare”, al conosciuto, una sorta di  dualismo platonico tra sensibile e intelligibile.
E poi le poesie, sue e del poeta sardo Pietro Sotgia, siamo in presenza di una sintesi lessicale dei due linguaggi? Non lo sappiamo e non è importante saperlo
Perché cercare sempre una risposta, aggrapparsi a una giustificazione, scandagliare nei meandri della conoscenza per  spiegare ogni manifestazione dei sentimenti umani?


Andrea Marcuz


Di Terra e Amore è un invito al viaggio dello sguardo, un percorso sospeso tra la profondità impalpabile della parola e la superficie sensibile della materia. Pensata appositamente per lo spazio  del MAGI’900, la mostra fa dialogare fotografie digitali di pagine ingigantite con un gruppo di busti-ritatto in terracotta a dimensione naturale. Un dialogo apparentemente improbabile, all’inizio forse disorientante, tra due ambiti espressivi che Tiziana Bertacci ha esplorato nel tempo in maniera differente: da lungo tempo la fotografia, sua prima vocazione, e da pochi mesi il ritratto in argilla eseguito, con una manualità per lei ancora nuova e coinvolgente, lavorando rapidamente dal vivo per entrare in un più intimo contatto con il soggetto.
Giocando su contrasti e sintonie nascoste, le immagini fotografiche si addentrano con eleganza nella leggerezza evanescente della parola, sfiorando le pagine dei libri amati dall’autrice con inquadrature ravvicinate, che lasciano a fuoco  solo alcuni frammenti di scrittura; mentre le sculture si ispirano alla tradizione tattile del ritratto realista, per interpretare, sul paesaggio minuto e mai reale dei volti, i segni del tempo e delle espressioni che raccontano il mondo interiore dei personaggi.
Apparentemente lontani, i due linguaggi si specchiano reciprocamente, tesi a creare una polarità emozionale tra il  bisogno di ancorarsi alla concretezza dell’esistenza - la terra, i volti di persone conosciute, il fare con le mani – e la spinta all’elevazione verso una dimensione di pura spiritualità, testimoniando con immagini monocrome quella sottile dimensione della poesia, nella quale le parole possono combinarsi quasi a caso, per rivelare al senso una direzione inaspettata.

                                                                                      Valeria Tassinari



In occasione della mostra viene presentato l’omonimo libro di poesie Di Terra e Amore (Edizioni N’UR) con testi dell’artista e del poeta Pietro Sotgia (Dorgali, 1925), tra le più straordinarie personalità della poesia sarda contemporanea.
Tiziana Bertacci è fotografa professionista dal 1979 e si è specializzata in riprese di architettura, arte, pubblicità, still-life, calendari e reportage. Ha pubblicato numerosi cataloghi d'arte e libri di ricerca sul territorio emiliano. Da alcuni anni si dedica alla ceramica e alla scultura, e in quest’ambito ha realizzato alcune opere pubbliche. Ha già pubblicato due volumetti di poesie, ed ha esposto in Italia e all’estero


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